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BIKE PARK

Riqualificazione Area industriale in Bike park con piste indoor e outdoor

Concorso ad inviti - SECONDO PREMIO

2013

Casalmaiocco, Lodi, Italy
Unipre Srl
Parcheggio, Shops, Palestra, Uffici, Ristorante, Bistrot, Area Prove, Pista interna ed esterna,...
Giorgio Davide Manzoni con C. Guidi e A. Pennacchio
Urban design, Architectural design and Landscape design
38.000 mq
10.000 mq
-

Anno:

Localizzazione: 

Cliente:

Programma:

Team e collaborazioni:

Design work:

Superficie Area:

Superficie pavimento:

Costo:

L’ambizione di definire un intervento in grado di porsi quale positivo esempio  di ridefinizione paesaggistica all’interno di un ambito di notevole complessità  morfologica  e territoriale, ci ha spinti ad intraprendere un percorso progettuale che definisse un progetto in grado di ristabilire le relazioni tra la città e la  campagna, divenendo simbolo di una pratica architettonica  attenta al territorio sia esso naturale che costruito.

Tutto ciò ha portato alla definizione di un progetto  che sapesse rispondere ai bisogni di socialità, sapesse rispondere all’istanza sempre più pressante di sostenibilità, vera e non semplicemente dichiarata, sapesse concorrere ad una rivitalizzazione del tessuto sociale ed economico del territorio.

 

1.concept e masterplan

L’ambito di intervento si trova in una posizione strategica in  un contesto di frangia, tra un territorio prettamente agricolo ed il territorio urbanizzato del comune di Casalmaiocco.

Concettualmente il progetto punta alla definizione di due elementi paesaggisticamente preponderanti: una  grande lanterna, percepibile a scala territoriale locale, costituita da un volume nel quale le dimensioni orizzontali sono prevalenti su quelle verticali;

una torre, elemento di forte visibilità anche da grande distanza, in grado di offrire una nuova modalità percettiva sul paesaggio per chi fruirà dell’edificio e connotare l’intervento di una rilevanza che travalichi i confini comunali per porsi all’interno di un contesto di percezione territoriale maggiore.

La strategia di progetto si definisce in una serie di fasi e azioni.

a. ridefinizione planimetrica dell’edificio attraverso l’eliminazione di due campate ad Est ed Ovest dell’edificio, all’eliminazione dei silos  e delle superfetazioni presenti. L’edificio principale diventa così di forma quadrata, dando un’immagine architettonica  più compatta e chiara.

b.  definizione di uno spazio centrale di distribuzione che interessa l’area da Nord a Sud e che connette spazialmente tutta l’ambito di progetto divenendone spina. Questo ha determinato una frattura all’interno dell’edificio che, in seguito a questa operazione, si costituisce di due padiglioni distinti, ma collegati a diverse quote. Un importante elemento di questo spazio centrale è definito a Sud da una piazza e una tribuna sotto la quale trovano sede alcune attività di ristoro. Al di fuori di questo elemento, che potremmo definire spazio per il pubblico, per le relazioni e il ritrovo delle persone, si definisce il luogo destinato alla pista esterna.

c. attivazione del processo di estrusione del terreno posto al di fuori del volume dell’edificio e dello spazio longitudinale che attraversa l’area. Questa fase determina la costituzione di un  elemento paesaggisticamente significativo  in grado di definire delle nuove relazioni sia con l’ambito del Cavo Marocco sia con il paesaggio agricolo posto lungo il confine Ovest, nonché in grado di definire un elemento di qualità per coloro che percorrono la strada. Grazie a questo processo estrusivo diviene possibile creare un nuovo landmark di qualità, costituire degli spazi sotto i quali poter posizionare funzioni qualitativamente di basso livello, come lo spazio per i parcheggi, nonché mitigare l’impatto dell’altezza dell’edificio stesso. Questo spazio verrà inoltre  piantumato e costituirà la sede principale della pista esterna che si mostra al di fuori dell’area e che diviene simbolo delle funzioni contenute all’interno del progetto.

d. creazione di un elemento di forte impatto percettivo che si è identificato  in una torre in grado di divenire elemento di rilevanza territoriale e paesaggistica. L’estrusione verticale risponde alla volontà di definizione dell’“elemento di forte visibilità e rappresentatività per il Bike Park che ne diventa il simbolo distintivo e di caratterizzazione territoriale”. 

2. architettura e spazi funzionali

L’edificio è definito da due padiglioni interconnessi tra loro  alla quota del primo piano e alla quota della copertura. La connessione Nord permette il passaggio della pista indoor che si sviluppa in entrambi i padiglioni. La connessione centrale permette il passaggio del pubblico e di tutti coloro che usufruiscono degli spazi interni del Bike Park. Quella Sud permette solo il passaggio  della pista outdoor posta in copertura. Gli accessi principali avvengono  dallo  spazio centrale a quota +0.00m.

All’interno dei due padiglioni un sistema di distribuzione verticale attraverso rampe e ascensori permette di servire la molteplicità degli spazi interni. Nei padiglioni sono individuabili sia spazi a tutta altezza (8.00m) per le funzioni delle piste, sia spazi ad altezza singola (3.5m e 4.0m); nello specifico è così individuabile la distribuzione funzionale all’interno dei due padiglioni:

- Padiglione Est (quota +0.00): pista indoor (connessa attraverso volume di collegamento al padiglione Ovest posto a quota +4.00m alla pista indoor padiglione Ovest), kids area, bike scool, spogliatoi;

- Padiglione Ovet (quota +0.00): pista indoor (connessa attraverso volume di collegamento al padiglione Est posto a quota +4.00m alla pista indoor padiglione Est), freestyle area, show area, shop/rent, magazzino,

- Padiglione Est (quota +4.00):Kids area-training zone, kids area-track zone, sala accompagnatori;

- Padiglione Ovest (quota +4.00): vip lounge, palestra/centro benessere, officina/lavaggio bici

La torre, che risponde alla volontà di definizione dell’“elemento di forte visibilità e rappresentatività per il Bike Park che ne diventa il simbolo distintivo e di caratterizzazione territoriale”, sviluppa all’interno dei suoi livelli una serie di funzioni così individuabili:

Al piano terreno ha sede il locale per la centrale termica e locali tecnici. Ai piani superiori si trovano: l’amministrazione, l’accesso agli spalti,  la direzione, l’accesso alla pista sulla copertura, un locale belvedere sulla pista esterna dotato di un aggetto con vista su pista, un locale tecnico, una sala riunioni che all’occorrenza può essere predisposta come sala stampa e sala per le televisioni. Agli ultimi piani, quelli che godono di una migliore vista, trovano sede un ristorante posto su due livelli e un cafè/bistrot.

 

Lo spazio centrale individua al suo margine meridionale un importante elemento d’osservazione della pista dove trovano sede alcuni spazi per le tribune e, alla quota del percorso si posiziona il ristoro da utilizzare nella stagione estiva e primaverile.

Dallo spazio centrale avviene anche l’accesso alle tribune poste in adiacenza all’edificio.

Questo lungo percorso ospita al contempo, sulle le pareti che ne definiscono i margini, gli spazi per l’installazione di cartelloni pubblicitari e informativi dei vari eventi.

 

Lo spazio esterno è frutto di una ideale estrusione del terreno. Nella pratica si tratta di una ridefinizione altimetrica attraverso la costruzione di  differenti livelli posti alle quote di +1.00, +2.00, +3.00, +4.00m. Tutto ciò  è funzionale, oltre che a una ridefinizione paesaggistica in grado di confrontarsi con le sponde del cavo Marocco e con la campagna circostante e a mitigare l’impatto dell’edificio,  soprattutto a creare  differenti livelli altimetrici sfruttabili per il percorso della pista outdoor.

Questa digressione del terreno è inoltre sfruttata per la definizione in prossimità dell’edificio delle tribune per l’osservazione della pista (coperte per circa il 60% da coperture mobili fissate alle pareti dell’edificio) e per la costituzione di un podio per le premiazioni. Sul terreno, composto dai vari livelli, trova sede la pista outdoor intervallata da alcune alberature in grado di generare della piacevole ombreggiatura nel periodo estivo.

3.  elementi di sostenibilità  e impianti

Il progetto, fin dalle sue prime fasi, ha cercato di definire un intervento dalle spiccate caratteristiche di sostenibilità. Un primo elemento di sostenibilità si identifica nella volontà di riutilizzare tutti i materiali derivanti dalle demolizione degli elementi ritenuti non necessari (come l’attuale copertura dell’edificio, i tamponamenti esterni, alcuni pilastri), per ridefinire i profili altimetrici del terreno. Questo comporta come primo risultato oltre allo smaltimento in loco dei materiali di demolizione anche un prezioso elemento di mitigazione per quanto riguarda le dispersioni energetiche dalle superfici perimetrali dell’edificio principale

L’ampio utilizzo di sistemi prefabbricati fuori opera individuabili sia nella struttura in acciaio delle travi e dei solai, sia nei sistemi per i tamponamenti, sia nei sistemi di rivestimento, determinano un positivo impatto sui tempi, sui costi di realizzazione e al contempo possono determinare, al temine del ciclo di vita utile dell’edificio, un loro possibile riutilizzo.

Particolarmente rilevante è il ruolo assunto dal rivestimento dell’intero edificio che consiste in una doppia parete ventilata in grado di mitigare le fredde temperature invernali,  grazie alla creazione di una camera d’aria riscaldata dal sole, ed al contempo  permettere la ventilazione estiva  utile ad evitare il surriscaldamento dell’edificio.  Questa doppia parete è costituita all’interno dal vetro trasparente, all’esterno da del policarbonato traslucido.

Si è scelto di prevedere sia per il raffrescamento che per il riscaldamento dell’edificio l’utilizzo di una pompa calore acqua-aria alimentata da energia elettrica prodotta da un impianto fotovoltaico installato sulla copertura della torre. Si prevede inoltre un sistema di ventilazione naturale concepito per sfruttare,  attraverso una serie di tubature posizionate al di sotto del terreno di riporto, l’afflusso di aria fresca in estate e calda in inverno derivante dallo scambio termico con il terreno, mitigando in questo modo il consumo energetico della pompa di calore.

Infine si è previsto il recupero dell’acqua piovana per l’irrigazione del manto erboso esterno attraverso la localizzazione di appositi bacini posti sotto i livelli del terreno artificiale.

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