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CASA DELLA CULTURA

Rigenerazione area ex caserma con inserimento funzioni urbane di BIBLIOTECA e MUSEO

Concorso - PRIMO PREMIO

2016

San Giovanni Bianco (BG)

Amministrazione Comunale

Idee di rigenerazione, Proposte funzionali

Anno:

Localizzazione: 

Cliente:

Programma:

Team e collaborazioni:

Design work:

Superficie Area:

Superficie pavimento:

Costo:

Giorgio Davide Manzoni (team leader) con E.Giorgi, T.Cattaneo, E-plus Studio Srl

Urban design, Architectural design, Sustainable design

2.000 mq

500 mq

1,0 M €

L’area di progetto è oggi un luogo inaccessibile e caratterizzato da una morfologia che ne enfatizza l’isolamento rispetto al contesto urbano, condizione sottolineata dalla topografia e dallo zoccolo che differenzia la quota della strada dalla quota pedonale. Il progetto mira a ribaltare questa condizione per creare un nuovo polo di vita urbana, in grado di innescare relazioni con il contesto attraverso un nuovo e misurato equilibrio di spazi pubblici, spazi funzionali e stanze a cielo aperto a cui si accede direttamente dalla strada attraversando lo spazio costruito. Obiettivo di progetto è la realizzazione di un sistema di accesso al volume di ampliamento, così che l’edificio esistente possa costituire una sorta di “quinta scenica”, confermando il suo ruolo di tramite e collettore di memoria per il tutto il paese di San Giovanni Bianco.

Un ampio prato sale perpendicolare alla via Arlecchino verso l’abitato est del paese lasciando intravedere, seppur inaccessibile, uno degli ultimi spazi di montagna affacciati sul fiume lasciati liberi dal costruito. Si tratta di un sistema aperto appoggiato alla montagna che si incunea nel costruito urbano e dove l’edificio esistente si manifesta isolato e si affaccia sul fiume. 
L’ipotesi di un intervento semi-ipogeo ci ha portato ad indagare i modi di comportamento del suolo nell’area circostante così come rappresentate nei dipinti del Milesi. Nel territorio circostante, abbiamo individuato una serie di temi naturali ed antropizzati ricorrenti: piccoli torrenti producono faglie e fratture nel terreno mentre i prati, costante del paesaggio, si modellano con leggere increspature e rotture del suolo come raffigurato nelle opere di Giuseppe Milesi in cui interpreta la natura morfologica del paesaggio di San Giovanni Bianco. Abbiamo pensato di seguire alcuni comportamenti della natura per definire dei principi del progetto. Lo scavo dell’acqua, prodotto dal fiume, porta la luce entro la terra e rivela le diverse stratigrafie e proprietà del suolo. L’incisione nel terreno inclinato è un atto semplice e primario che produce una increspatura dello spazio che introduce alla scoperta di una interiorità fatta di terra, di roccia, di acqua che rivela i diversi strati di materia. Questo semplice atto, ci consente allo stesso tempo di mantenere intatta la topografia della montagna e del prato e di rigenerare l’edificio esistente conferendogli un rinnovato ruolo urbano senza intaccarlo nei sui essenziali caratteri storici tipo-morfologici e architettonici.

L’obiettivo principale del progetto è volto alla realizzazione di un intervento di una struttura integrata sia a livello urbano-paesaggistico sia a livello architettonico, tipologico e funzionale. 
L’intervento si propone come catalizzatore di una doppia valenza: da un lato diventare occasione per la riqualificazione dell’area urbana individuata, considerando le emergenze architettoniche e ambientali di alta valenza paesaggistica presenti in zona, dall’altro avanzare una ipotesi progettuale idonea ad ospitare i nuovi spazi museali dedicati all’opera artistica di Giuseppe Milesi e alla nuova biblioteca civica. Inoltre, il progetto concepito su due ambiti disciplinari complementari del restauro architettonico e del restauro paesaggistico, consente di massimizzare lo spazio verde disponibile per i cittadini e per gli utenti. 
L’edificio esistente dell’ex-caserma adibito a spazio museale viene affiancato dall’architettura semi-ipogea della biblioteca civica configurandosi come intervento capace di trovare relazioni di senso con il contesto nel quale si inserisce. Costruire nella montagna rappresenta da un lato un’esigenza legata alla densità del costruito ed alla mancanza di spazio, ma anche come opportunità per la salvaguardia e valorizzazione degli elementi connotanti il territorio e della ricchezza del paesaggio di San Giovanni Bianco.
Parallelamente a ciò, ci consente di ragionare in termini ecologici e di immaginare spazi a basso impatto energetico in cui la nuova architettura diviene medium per la rigenerazione dell’intera area di progetto.

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